Chi l’ha detto che chi più urla, più gode? Non esiste niente di più sbagliato, anzi! Vediamo come fare sesso in silenzio e perché così è meglio.
Chi grida più forte dimostra di star facendo i numeri in camera da letto? Questa è una delle convinzioni più antiche a cui alcune di noi, purtroppo, sono ancora legate.
La concezione dell’urlo di piacere legato all’orgasmo intenso è certo verissima, ma a chi non è capitato almeno una volta di assistere involontariamente allo spettacolo circense di vicini di stanza rumorosi? Che imbarazzo… soprattutto per loro! Non lo sanno che ormai urlare è demodé?
Uno studio dimostra infatti che le coppie che gridano in luoghi in cui sanno d’essere potenzialmente circondati da estranei hanno un problema di autostima e stabilità e il loro urlare diviene quasi un metodo per affermarsi.
Fare sesso in silenzio, invece, mette in comunione i due partners. Certo, non stiamo parlando di chi ha necessità di nascondersi o di tapparsi la bocca per non disturbare i vicini e nemmeno di farlo in religioso silenzio, senza che voli una mosca.
Sospiri e gemiti sono ben accetti, ma bando alle urla selvagge, tanto volgari e ridicole. Per farlo dobbiamo concentrarci su noi stesse e sul partner. Capire cosa gli piace e cosa ci piace è essenziale e si fa lasciando perdere le grida da giungla, che distolgono l’attenzione dall’atto vero e proprio.
Così facendo scopriremo che quella carezza lungo la spina dorsale è mille volte più eccitante di un martellante atto macchinoso e con poco sentimento.